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Temi che mi sono cari

Conosco la sofferenza psicologica, per averla sperimentata molte volte di persona e per averla incontrata molteplici volte nelle parole dei miei pazienti, sui loro volti, nelle loro vite. So che ogni sofferenza, grande o piccola che sia, è importante e merita una giusta attenzione.

Aver incontrato moltissime persone in questi anni di lavoro mi ha insegnato che “cambiare è possibile”: anche nelle situazioni più difficili e apparentemente immodificabili, possiamo rintracciare un bandolo all’interno della nostra matassa, che ci aiuta a ritrovare noi stessi e un senso in ciò che facciamo, sentiamo, viviamo… Ci aiuta a ritrovare la strada che fa per noi.

Cruciale per me diventa allora la domanda: “Come fare per aiutare una persona a mettersi in contatto con le proprie risorse interne?” Perchè questo per me è un aspetto fondamentale, credere profondamente nelle capacità di ciscuno di noi e vivere il mio compito psicoterapeutico anche come un accompagnamento nello svelare, nel prendere consapevolezza di ciò di cui siamo capaci, delle nostre forze e della nostra capacità di essere resilienti.

Così da alcuni anni mi sono appassionata, oltre al tema del disagio o della patologia psicologica, anche al tema del “benessere personale” e a tutte le attività, psicologiche – ma anche non - , che possono essere d’ausilio ad una vita sana e serena, o preventive della malattia. Penso allora alle tecniche di rilassamento e di meditazione, alla mindfullness, alle tecniche di immaginazione attiva e alle tecniche di espressione creativa che permettono di esplorare i nostri più profondi bisogni e le nostre più nascoste risorse.

Sempre sul tema della salute, mi colpiscono le connessioni tra mente e corpo, le influenze reciproche e l’impatto che ciascun sistema – psichico e fisico – ha sul nostro stato di benessere globale. Così spesso collaboro con operatori di altri settori (nutrizionisti, omeopati,osteopati, shiatsuca, yogi) per favorire un’integrazione dei diversi sistemi, tenendo conto che, anche da un punto di vista fisiologico, l’individuo deve essere considerato in termini olistici (olos in greco significa “tutto”, “intero”). Infatti, è ormai da tempo provato che i sistemi nervoso, endocrino e immunitario comunicano tra loro. Ciò significa che la mente, le emozioni e il corpo non sono entità separate, ma interconnesse.

Proseguendo su questo filone, mi sono occupata, anche, delle connessioni tra problematiche alimentari e la gestione dello stress psicoemotivo, dell’impatto di malattie degenerative - oncologiche, autoimmuni, ecc - sulla qualità della vita personale e familiare, occupandomi di consulenze volte alla ridefinizione di progetti di vita.

Ho approfondito il tema del lutto, cioè di sentimenti ed emozioni legati alla perdita di persone care ma anche di animali da compagnia, sostenendo le persone nel percorso di elaborazione di questo evento e riorganizzazione della vita a seguito di una perdita.

Quindi mi sono avvicinata alla psicogenealogia, una branca della psicologia che si occupa dello studio delle influenze dell’albero genealogico sulla storia dell’individuo. E’ un approccio che mi sono ritrovata a prendere in considerazione difronte a disagi psicologici che rimanevano “inspiegabili” alla luce dell’esplorazione analitica “classica” o nei confronti di ripetizioni significative di eventi traumatici all’interno di un nucleo familiare che risultavano quantomeno curiosi.

Infine, sono alcuni anni che rifletto e lavoro sul supporto alle capacità genitoriali poiché mi pare che essere genitori sia un ruolo al contempo affascinate e complicato, al quale nessuno ci prepara.

"Quando cambi il modo di vedere le cose, le cose che vedi cambiano."
Anonimo

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