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Cosa vuol dire che sono psicodrammatista

Significa che oltre alla componente junghiana, nel mio lavoro uso lo psicodramma analitico individuativo e la Teoria dei ruoli fondata da Giulio Gasca, psichiatra psicoterapeuta di Torino.

Il mio strumento di osservazione è pertanto determinato da una prospettiva che ho appreso nel lavoro con i gruppi e che adotto anche a livello di terapia duale o di coppia.

Che io lavori in gruppo o in una terapia individuale o di coppia, posso sempre indurre una riflessione ed una messa a fuoco dei ruoli che ciascuno di noi gioca nella vita reale, sia attraverso una messa in scena – nel caso del gruppo o della terapia di coppia - che attraverso l’immedesimazione in un ruolo rimanendo seduti sulla propria poltrona – nel caso di un lavoro individuale.

In tutti questi tre casi, l’esplorazione del ruolo realmente vissuto in una determinata circostanza di vita permette di far emergere emozioni, vissuti che non si è osato esprimere, aspettative, disagi che aiutano a comprendere meglio il perché di alcune reazioni. Così come, il cambio di ruolo con l’altro presente nell’interazione, permette di ampliare la comprensione degli aspetti implicati nella relazione stessa e aiuta l’immedesimazione con gli altri e, quindi, una maggiore capacità relazionale.

La psicodramma, però, permette anche la messa a fuoco delle proprie parti interne che spesso sono attive in contemporanea dentro di noi e vivono problemi di conflitto o di mancata integrazione o sviluppo. Renderle vive e concrete e dar loro voce in una scena o in una immaginazione guidata, permette di diventare consapevoli della loro esistenza, e allo stesso tempo fortificarle o ridimensionarle – a seconda dei casi. Ne permettere l’esplicitazione e la presa di coscienza affinchè esse non agiscano in modo completamente inconsapevole per noi.

Quindi con le tecniche di psicodramma si possono rivivere alcuni momenti della propria esperienza personale, attuale o del passato, così come immaginarsi un futuro, parlare con persone ormai non più presenti fisicamente nella nostra vita quotidiana ma ancora presenti dentro di noi.

Infine essere psicodrammatista significa, anche, credere nell’influenza della nostra storia familiare e credere nella possibilità di poterne valorizzare alcuni passaggi o lasciarne andare altri, per poter costruire un presente ed un futuro “che ci piacciano di più”, che siano più funzionali, facendoci stare meglio e rispecchiandoci maggiormente.

"Quando cambi il modo di vedere le cose, le cose che vedi cambiano."
Anonimo

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